TAR Veneto- Venezia, Sez. II, Sent. 05.07.2023 n. 990
La pretesa ostensiva avanzata dai ricorrenti è fondata in quanto:
1) i ricorrenti hanno dimostrato di essere comproprietari di un immobile confinante con il fabbricato residenziale dei controinteressati;
2) la giurisprudenza ha chiarito che il requisito della “vicinitas”, nella specie pacificamente sussistente, attribuisce un interesse diretto, concreto e attuale a conoscere gli atti e i documenti del procedimento abilitativo relativo alle attività edilizie del vicino, al fine di verificare la legittimità del titolo e la conformità delle opere al medesimo; al proprietario del fondo vicino o contiguo a quello su cui siano state realizzate nuove opere edilizie spetta il diritto di accesso a tutti gli atti abilitativi quando faccia valere l’interesse ad accertare il rispetto delle previsioni urbanistico-edilizie e della normativa vigente; detta posizione, in quanto qualificata e differenziata e non meramente emulativa o preordinata ad un controllo generalizzato dell’azione amministrativa, è sufficiente, ai sensi dell’art. 22, l. n. 241 del 1990, a legittimare il diritto di accesso alla documentazione amministrativa richiesta (ex multis. T.A.R. Potenza, sez. I, 22/11/2021, n.76);
3) il diritto di accesso ai titoli abilitativi rilasciati in un’area vicina o contigua a quella di proprietà prescinde da ogni sindacato in ordine alla fondatezza della pretesa sottostante all’accesso e alle strategie difensive dell’accedente.